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Brain Distillers Corporation

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“… quando il sole ti spacca in 4? … Non si sbaglia, una brocca di acqua ghiacciata e tutto il gusto di…”

ricordate questo spot con Dan Peterson? Il buon vecchio Dan consigliava di rinfrescarci con una bevanda dissetante… noi invece, oltre alla bevanda, aggiungiamo che per combattere il caldo ci voglia anche la buona musica…
… con noi oggi i Brain Distillers Corporation

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 bio

 I Brain Distillers Corporation nascono alla fine del 2013 da un’idea dei chitarristi Matteo Bidoglia e Francesco Altare; l’intento è quello di formare una band che racchiuda diverse influenze e passioni musicali (dal grunge di Alice in Chains e Soundgarden al metal di Black Label Society e Black Stone Cherry, senza trascurare una vena blues sempre presente).
Si aggiungono alla formazione Luca Frangione al basso, Fabrizio Ravasi alla batteria e Marco Pasquariello alla voce.

L’impatto live viene molto curato e all’inizio del 2014 i BDC firmano con l’agenzia di booking Jack Rock Agency.

Nel Giugno 2014 la band pubblica il primo brano “The Biggest Crime” con l’etichetta indipendente Brainstorm e contestualmente iniziano ad arrivare i primi live in diversi club del nord Italia.

Fra Settembre e Dicembre 2014 escono altri due brani: “I Can Breathe Again” e “Marvin”.

I live continuano; nel Febbraio 2015 i BDC aprono ai Mellowtoy e ad Aprile ai Rebeldevil.

L’ultima fatica in studio viene pubblicata ad Aprile 2015 e si intitola “Where Is God?”; la canzone è impreziosita dall’assolo di chitarra di Tommy Massara degli Extrema.

Fra Ottobre e Novembre 2015 la band è opening act per due formazioni storiche del panorama rock metal italiano: Extrema e Linea77.

Nel Marzo 2016 esce l’album d’esordio della band intitolato “Ugly Farm”.
Il tour di promozione parte con due concerti europei: uno in Germania in chiusura dell’Evil Horde Metal Fest di Oberhausen e uno in Olanda presso il NL3 di Wateringen.

Album “Ugly Farm”  del 25/03/2016

Ugly Farm

review

… inizio classico di rock made in USA, quello arido e polveroso di una piccola cittadina assolata in mezzo al nulla (come da copertina) , che solo un buon distillato fatto in casa fa rigenerare… o stroncare del tutto!  “Marvin” apre Ugly Farm proprio come se fossimo nell’artwork  stesso, con tono da saloon, seguito subito dopo dalla inequivocabile “Southern MILF“… – Pensavo che l’album seguisse interamente questa scia, invece assaporo una prima nota (passatemi la parola) “seattlelliana” con “The Right Way To Go” … e, con “Lost Friend“, si aggiunge anche l’hard rock, canzone che ci fa piombare in pieno western alla Blaze of Glory.-  Ma è con “Who” che iniziamo a sentire le prime vere vibrazioni; ci troviamo di fronte ad una metamorfosi non del tutto nuova ma allo stesso tempo non del tutto usuale. Ottimo innesto “prog” per un finale di canzone veramente notevole.

Dicevo… cambiamenti… e “Where Is God” mantiene alta l’attenzione… ottima, da loop continuo!!!

Si gioca molto con la voce e i suoi vocalizzi come nel caso di “Maybe One Day” che allinea, a questa caratteristica, anche la canzone precedente – “Seam Line” si lascia piacevolmente adorare… bella… una delle migliori di questo album, davanti, probabilmente, a Where Is God e “I Can Breath Again“.

L’album si conclude conBiggest Crime“…

Ok… come da inizio recensione si parlava di rock statunitense, per la precisione il southern che la fa da padrona, anche se parla con forte accento grunge. Ma c’è molto di più! Parlavo di metamorfosi; si nota che non si limitano a quelle due influenze e la contaminazione progressive non lasciano l’ascoltatore nel limbo del dejà-vù. Quindi, ben vengano le novità e considerando le qualità individuali della band, non mi sorprenderei di trovare qualche altra particolarità nei prossimi lavori… 

 lineUp

Marco Pascoso Pasquariello – Vocal 

Matteo Matt Bidoglia – Guitar 

Luca Tambu Frangione – Bass 

Francesco Frank Altare – Guitar

Fabrizio Thompson Ravasi – Drums

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vi salutiamo con “Southern Milf” , primo video ufficiale di Ugly Farm. 

Pubblicato il 22 feb 2016

Director: Marco Binelli

“… Give me a reason to go,
give me a reason to stay, to stay with you…”

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