Una Specie Di Ferita by TO DIE ON ICE

TO DIE ON ICE
UNA SPECIE DI FERITA
(Grandine Records, È Un Brutto Posto Dove Vivere, Non Ti Seguo Records, Weird Side – 2022)

TO DIE ON ICE è Lynch Core.
Il Lynch Core è, a sua volta, una cosa che non esiste.
A meno che l’immaginario sensuale e disturbato di Loggia Nera e Club Silencio non entri in collisione con un noir jazz anti-tecnico e minimalista ma iper-atmosferico, dilatate suggestioni blues e soul, voci da crooner che si lacerano per diventare urla in una perpetua vibrazione in bianco e nero alla Jarmusch.
È pornografia sentimentale.
Ogni brano utilizza pericolosamente – si fa per dire – una categoria dell’hard, esponendosi con una certa incoscienza e gusto per la contraddizione al rischio della censura di network e piattaforme governati da un patologico fraintendimento del concetto di democrazia e decoro, a suggerire quanto scabrose siano le parti che non si vedono.
Quindi, non è solo musica. Il che apre la strada a orizzonti espressivi più ampi, a un lavoro grafico sulla distorsione del porno così come interpretato da Phototeca. A una protesi video basata su due elementi cardinali: il fumo e la luce.
TO DIE ON ICE è un’officina aperta e collettiva che riflette sulla musica (e non solo) come nudità concertante, esposizione maniacale e sessualità promiscua dei sentimenti.
Dentro TO DIE ON ICE, c’è gente che arriva da progetti post-hardcore, punk e doom (action dead mouse,
ominoacidi, Oracle) che non hanno niente a che vedere con il famigerato Lynch Core.
Il primo album di TO DIE ON ICE si chiama UNA SPECIE DI FERITA e oltre a tutti i significati che uno può dargli a livello sentimentale/emozionale, rimanda al modo in cui Moresco definisce la vagina.
Esce per GRANDINE RECORDS, È UN BRUTTO POSTO DOVE VIVERE, NON TI SEGUO RECORDS E WEIRD SIDE.