Lo Sciame

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Oggi torniamo a Napoli per parlarvi di una giovane band che non nasconde le proprie simpatie per il rock made in U.S.A.; quel rock contaminato che ha diviso diverse generazioni musicali confermandosi protagonista nel suo genere. Stiamo parlando del grunge e con noi c’è LO SCIAME

Lo Sciame nacque come one-man band nel Settembre del 2013 a Napoli, da un’idea di Alessio Capraro.
In quello stesso periodo furono gettate le basi per i primi brani e, alcuni mesi più tardi, si unirono al progetto il batterista Alessandro Dura e il bassista Claudio D’Aniello, insieme sposarono la causa e completarono il combo.
Dopo alcune date live, nel Maggio del 2014 iniziarono le registrazioni del loro primo EP, “Afrore“, che fu poi pubblicato nel Settembre dello stesso anno.
Negli ultimi mesi del 2014 ci fu un cambio, con l’innesto di Carlo Landolfi al basso, e da qui iniziò la prima serie di live in vari locali partenopei e non, riscuotendo un discreto apprezzamento.

Lo Sciame odia la staticità e il suo sound unisce l’alternative italiano al grunge statunitense, con lievi melodie progressive-rock.

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Conosciamoli meglio

Alla chitarra e voce c’è Alessio Capraro
Influenzato dal punk californiano e dal grunge, inizia in età adolescenziale a muovere i primi passi nelle classiche cover band, prima come bassista e poi come chitarrista ma, ben presto, abbandona questa strada per scrivere brani inediti. Negli anni milita in numerose band tra le quali i Sisma Inverso e i VivosunT-Rex collezionando una buona esperienza di live ma non trovando mai quella solidità di gruppo che cercava e che forse ha trovato ne Lo Sciame.

Al Basso troviamo Carlo Landolfi
Influenzato dall’hardcore e dal punk in generale, inizia a pensare di potere e volere suonare uno strumento dopo una sua maturazione personale innamorandosi del basso e militando per un buon periodo di tempo in una tribute band dei Foo Fighters. Grazie ad un annuncio che Lo Sciame pubblicò per la ricerca di un bassista, Carlo viene a conoscenza del sound di questa band e ne rimane colpito, voglioso di abbandonare la strada delle tribute band per poter immergersi in un progetto inedito.

Infine, alla batteria, c’è il veterano del gruppo Alessandro Dura
Cresciuto a pane e metal ma, negli anni ha ascoltato veramente di tutto. Ha fatto parte di band come Metal Rain, in adolescenza, Abdabs Project e Les Quatre, anni più tardi come batterista. Decennale amico di Alessio, è sempre rimasto interessato alla sua musica, avendo già suonato sporadicamente con lui ma non avendo mai creato da zero (o quasi) una band insieme. Lo Sciame è stata una ulteriore occasione per lui per mettersi in gioco, credendo nel progetto e affrontando la musica sempre con la giusta piacevolezza.


Torniamo ad Afrore

Afrore è una parola che specifica “elegantemente” un tipo di odore acre, penetrante che può essere affibbiato a diverse situazioni o circostanze. Può essere un odore di un sottobosco autunnale marcescente, costellato di funghi; si può parlare dell’afrore del vino nuovo, o del mosto in fermento; e non c’è parola migliore di questa per l’odore di un corpo sudato. Prendo in prestito quest’ultima frase per interpretare l’immagine/cover dello stesso EP, dove si notano operai che piallano a mano, come si faceva una volta, un parquet. L’Ep Afrore, possiamo paragonarlo con la stessa definizione della parola, come un qualcosa di indefinito ma che allo stesso tempo ti colpisce e man mano che lo si ascolta inizia a prendere forma e… solidità.

Sei tracce che mi portano a diverse sensazioni del passato. Ascoltandolo risento tonalità a me familiari dell’alternative italiana degli anni ’90, in “Aderenze” i primi Marlene Kuntz, in “Assioma” i Timoria; trovo anche melodie vicine ai Guns’N’Roses (dopo Use Your Illusion) attraverso “Consuetudine e Pazzie” e naturalmente i Nirvana in “Pietà a metà“. Segno che i ragazzi hanno avuto ottimi mentori ed una buona preparazione musicale. Il tutto, come segnalato all’inizio, in chiave grunge.

Ho lasciato fuori dalla lista la loro hit “Walkman” dove possiamo sentire una forte carica e voglia di fare rock’n’roll a grandi livelli; ma anche l’interessante “Balcani“, strumentale e ipnotica. Ed è proprio l’ultima traccia del primo EP de Lo Sciame che andiamo a gustarci in questo video.

“Balcani”


Siamo al termine. Nel salutarvi ringrazio la band e in particolare Alessio per info e materiale.
A presto…

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See you sooooooon



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