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KINGFISHER


“… In questa casa veneriamo l’insolito , scegliamo noi il ritmo e il mondo ci segue…” [cit…]

Probabilmente avranno pensato questo i Kingfisher quando hanno deciso di “eliminare” la chitarra dalla formazione. Non che non sappiamo suonarla, anzi , proprio due dei tre bassisti  suonano la sei corde, ma per questo progetto ci si dedica completamente al basso e alle sue distorsioni…

… non potevamo esimerci nel farvi conoscere questa band proveniente da Milano.

Siam rimasti anche noi ipnotizzati dal sound  che propongono questi ragazzi, ascoltati per caso attraverso un tam tam multimediale che cresceva sempre più nell’etere… un forte brusio distorto che s’insinuava nel cervello tanto da annullare tutti gli impegni e ricercare la prima data per poterli vedere dal vivo… questo è successo… ed è stato amore a primo ascolto… 

“Paradoxical Undressing”

bio

 I Kingfisher, dopo la loro formazione che risale al 2013, sfornano subito una Demo di tre brani. 

Paradoxical Undressing l’abbiamo vissuta live al nostro primo incontro da fan; l’occasione era una delle date che promuovevano l’omonimo EP creato l’anno successivo (2014). Un esordio discografico composto da quattro tracce totali che comprende anche ReLegionsDefection e  Methodical Man.  

 

La caratteristica principale di questa band era quella di utilizzare ben due bassi… cosa che prima di allora si era visto “solo” con i messicani Molotov o i connazionali italiani MoRkObOt e sicuramente altre band… per inteso, ho detto “era quella”… perchè ora ne usano tre!  La band ha deciso che il 4 corde doveva esser lo strumento principale d’avanti, persino, a voce e batteria.

Non ne siete ancora convinti?… beh… ecco un esempio più tangibile…

Red Circle

The Greyout

  Jenuary 11. 2016

Written And Produced By Kingfisher
Recorded And Mixed By Andrea Cajelli @ La Sauna Recording Studio
Mastered By Giulio Ragno Favero

Bello Records
Artwork @Niktherookie

review

Non si può quindi rimanere ignari difronte a co tanta robustezza e non si può evitare di dire che The Greyout è, a nostro modo vi vedere, un buon punto di partenza per un rinnovo musicale generazionale. Un rinnovo fatto di contaminazioni nu metal/crossover, un progressive non monotono ma che spiazza l’ascoltatore con i continui riff.

Red Circle (vista e d ascoltata nel video) non lascia spazio ai commenti perchè troppo coinvolgente, soprattutto in partenza; ritmiche attraenti… particolarità che ritroviamo nel resto dell’LP. Ottimo biglietto da visita!

Sentient ti illude che il ritmo sia cambiato, ti rilassa fino al ritornello per poi riprendere la stessa intensità dell’album. Una voce graffiata alla “Pantera style” che a tratti ricorda quella di Phil Anselmo e proprio Worm Tongue li accosta a questo esempio – The Greyout … la terrei in loop, bella la base e la intro. – Relentess. altra chicca pregna di ogni ben di Dio; se fosse un banchetto la paragonerei proprio a quello. C’è di tutto e di più anche per i palati più sofisticati…

Le tracce di questo primo full length continuano con Even In Decay, Oneiric, Eleven, Scent Of Reckoning e l’altra perla Mandala, perfetta per qualche colonna sonora di action movie; inizialmente “tranquilla” …  poi adrenalinica, chiudendo The Greyout proprio come è stato aperto.

Ho tenuto Bizarre fuori dall’elenco, perchè a mio avviso racchiude un po’ l’intero lavoro. Titolo adatto per questa canzone con continui sbalzi di ritmi, passando da un quasi blues ad un buon heavy metal, in perfetta esecuzione. Verrebbe da chiedersi chi è il Joey DeMaio del gruppo? … Voli di calabrone a parte, c’è da complimentarsi con la band per il proprio stile e per questo album.

Ottimo!

 

I ragazzi hanno appena terminato un lungo tour e sono già al lavoro, sia per il nuovo album, che per un nuovo video… insomma sempre di corsa e senza mai fermarsi, ma soprattutto… testa sempre avanti!

Ci salutiamo con la traccia N°10 di The Greyout…

… “Relentless

Dave: Bass, Distorsions, Vocals
Ale: Bass
Nebu: Bass, Fx
Ray: Lead Vocals
Matt: Drums

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info@kingfisher.band

 

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by Ⓒlaudio

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